Arrivati ieri al calare del sole all’inizio della salita al Monte Nemrut, non avevamo potuto ammirare più di tanto il paesaggio circostante.
Questa mattina al risveglio si apre davanti ai nostri occhi un’ampia vallata, brulla ma non per questo priva di luci e colori.
Riprendiamo il percorso per salire alla cima del monte,  e parcheggiata la moto nel piazzale situato alla fine della strada pavimentata proseguiamo lungo il ripido e scosceso sentiero pedonale che conduce all’antica tomba, santuario del re Antioco.
La luce abbagliante del sole insieme ad un vento costante che sembra soffiare in tutte le direzioni, rende il luogo inospitale ma contemporaneamente affascinante.
Facciamo un po’ di fatica…ma finalmente raggiungiamo la meta! Si apre davanti a noi la terrazza Est della tomba.
Dopo essere ridiscesi ed avere bevuto il tradizionale the, riprendiamo il cammino in direzione di Diyarbakir e successivamente verso il Lago di Van, percorrendo le terre nell’antichità chiamate Mesopotamia.
Attraversiamo con un traghetto il fiume Eufrate e viaggiando in un paesaggio lunare con la presenza di rocce basaltiche arriviamo alla città di Diyarbakir.
Da lì, dopo qualche difficoltà causata da immensi lavori in corso sulla strada che dovremmo percorrere, finalmente ci incanaliamo nella direzione giusta e… via verso Tatvan, che dovrebbe essere la meta di questa sera.
Arriviamo a Tatvan che ormai è buio, troviamo un albergo, tassativamente con Wi-Fi, e ci fermiamo!

Nei pochi giorni finora trascorsi in Turchia abbiamo potuto riscontrare un aspetto ricorrente da tenere presente se si viaggia attraverso questo Paese. Le strade, anche quelle a scorrimento veloce, confluiscono quasi sempre nei centri abitati e non c’è  per ora possibilità di evitare così il traffico cittadino. Inoltre la continua presenza di cantieri stradali volti all’ampliamento delle sedi stesse e la realizzazione di tangenziali,  rallenta parecchio la media della velocità. Sicuramente nei prossimi anni, grazie a queste opere la viabilità risulterà parecchio agevolata.
Altro aspetto verificato, perlomeno in questa stagione, è il notevole sbalzo termico tra le temperature durante le ore di sole e dopo il tramonto. Infatti non sono rari sbalzi termici nell’ordine dei 12-15 gradi non appena il sole cala. Quindi, a chi viaggia in moto, attenzione all’abbigliamento adeguato.
Sergio
4/9/2012 10:30:54 pm

ciao,ti invidio per il viaggio .sono stato al Nemrut Dagi 10 anni fa con Avv.NelMondo .
Spettacolare la visione delle statue che cambiano colore all'alba e al tramonto ,con sottofondo musicale ( forse Carmina Burana ? ) a paletta dai turchi .c'è gente che dorme qui in sacco a pelo per assistere in pole position all'alba.noi dormimmo in un alberhetto giù sotto ,
luogo molto mistico .
per finire ,io ho una k75 s del '92 ben tenuta , ma non mi son mosso da casa per motivi famigliari e di lavoro ( che non ho più ) .Buona strada ,contnuo a leggerti ....

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Sabrina e Dario
5/9/2012 04:30:17 am

Ciao Sergio, innanzitutto grazie per avere fino ad ora seguito il nostro viaggio! noi non abbiamo fatto un'impresa "eroica" come la tua, siamo saliti in vetta verso le 10 del mattino quindi addio statue che cambiano colore...comunque è stata un'esperienza sicuramente avvincente che saremmo pronti a ripetere, stavolta anche con sacco a pelo...
Grazie ancora e a presto!

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    Turchia

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